giovedì 22 luglio 2010

Una calda sera in riva al fiume

Faceva troppo caldo in città, così Flavio e Sofia decisero di andare a prendere un po' di fresco al fiume.
Lasciarono il bar e presero una macchina, quella di Flavio. Lui amava guidare, soprattutto per le strade piene di curve che portavano al fiume.
Ci volle mezz'ora per raggiungere la meta che avevano scelto; uno spiazzo in mezzo al bosco che dava direttamente sul fiume, dove si poteva sentire lo scroscio dell'acqua e una leggera brezza saliva costantemente dal greto rendendolo un fresco luogo ideale per un giusto riposo.
Parlarono tutto il tempo del viaggio. Sofia era sempre curiosa di sentire quello che capitava durante il giorno a Flavio per via del suo strano lavoro.
Una volta arrivati si distesero sull'erba con l'ausilio di un panno che il ragazzo portava sempre con se nel baule dell'auto. Faceva proprio fresco e la sera particolarmente serena e priva di luna permise ai due amici di vedere tantissime stelle.
Stavano chiacchierando con il naso all'insù, quando Sofia prese la mano di Flavio e senza rendersene conto cominciò ad accarezzarla. Succedeva spesso e il ragazzo non ci fece caso, ma d'un tratto lei spostò la sua mano verso i suoi seni, mentre continuava a parlare.
Flavio sentì la gola seccarsi e non riuscì più ad emettere una parola; lei se ne accorse, sorrise e continuò a usare la mano di lui come strumento di piacere. Smise anche Sofia di parlare e si voltò verso Flavio con tutta l'intezione di baciarlo, cosa che il ragazzo ripresosi dallo stupore iniziale non esitò a ricambiare.
Osservati soltanto dalle stelle i due giovani amanti si baciarono con passione, come mai era capitato a nessuno dei due. Flavio sentiva i grandi seni della sua amica premere forti sul suo petto e un fremito lo percorse lungo la schiena. Quasi tremava, Sofia se ne accorse e lo strinse a se.
Le loro mani cercavano avidamente i reciproci corpi con la passione che ormai aveva tolto ogni freno inibitorio. Si ritrovarono nudi in poche e precise mosse ed il fresco del fiume ormai non faceva più effetto. Erano caldi, con la passione che ardeva ogni minuto sempre di più. Flavio passò con la lingua tutto il corpo di Sofia che inziava già ad ansimare sentendosi assaporare in ogni suo centimetro dal giovane amico d'infanzia. Le sue mani cercavano tra le gambe del ragazzo e avide si avvinghiarono al duro membro di Flavio, che sussultò di piacere, era completamente coinvolto con ogni singola cellula del suo corpo.
Flavio voleva possederla e al contempo Sofia voleva essere posseduta; si mise sopra di lui e con la mano lo guidò dentro di lei. Lo sentì entrare provando un piacere immenso ed i corpi diventarono una cosa sola, ansimavano insieme e si muovevano insieme.
Il loro piacere saliva di intensità e la natura intorno si era fermata, quasi con il fiato sospeso, coinvolta anch'essa dall'ondata di passione che stava travolgendo i giovani. Lei gli mordeva il lobo dell'orecchio mentre lui le assaporava il collo e scendeva per leccare con la punta della lingua i capezzoli della ragazza turgidi e dolci.
La prese girandola per mettersi sopra e con movimenti del bacino decisi e sicuri entrava ed usciva da lei che rompeva il fiato ogni volta tanto erano il piacere ed il desiderio. Non si fermavano ed il ritmo aumentava per poi calare e di nuovo aumentare. Sofia si accorse che ormai Flavio era sul punto del piacere e avvicinandosi al suo orecchio surrurrò: "vienimi dentro". Il ragazzo cominciò allora ad aumentare il ritmo ansimando sempre di più, mentre ormai la giovane quasi urlava tanto lo voleva dentro.
Vennerò insieme appagandosi l'uno con l'altra. Rimasero sdraiati, nudi, uno affianco all'altra per parecchi minuti senza dire niente. I loro respiri, lentamente tornavano alla normalità ed il sudore si andava asciugando grazie alla fresca aria del fiume.
Si guardarono negli occhi, sorridendo e si rivestirono per ritornare in macchina e scendere nella calda città, che forse per quella notte risultò loro meno afosa e fastidiosa delle altre.

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