lunedì 23 maggio 2011

Signor Tenente

Minchia Signor Tenente!

Ve lo ricordate quando Faletti lo urlava, mentre stava svestendo i panni dell'agente Vito Catozzo ed ancora probabilmente non aveva iniziato a scrivere Io uccido, il suo primo libro?

Partecipò con questa canzone all'edizione 1994 del Festival di Sanremo.
Questo è il mio modo di ricordare la strage di Capaci, dove persero la vita Falcone, sua moglie e gli agenti della scorta.
Falcone e poco dopo Borsellino furono uccisi dalla mafia. Due magistrati italiani vigliaccamente uccisi dalla mafia. Dimenticarsi di questi due "uomini coraggiosi" (che sono più di eroi, dice qualcuno su twitter).

Buon ascolto. Con il testo, alla fine del video.



Forse possiamo cambiarla ma è l'unica che c'è 
Questa vita di stracci e sorrisi e di mezze parole 
Forse cent'anni o duecento è un attimo che va 
Fosse di un attimo appena 
Sarebbe con me tutti vestiti di vento ad inseguirci nel sole 
Tutti aggrappati ad un filo e non sappiamo dove 
Minchia signor tenente che siamo usciti dalla centrale 
Ed in costante contatto radio 
Abbiamo preso la provinciale 
Ed al chilometro 41 presso la casa cantoniera 
Nascosto bene la nostra auto c'asse vedesse che non c'era 
E abbiam montato l'autovelox e fatto multe senza pietà 
A chi passava sopra i 50 fossero pure i 50 di età 
E preso uno senza patente 
Minchia signor tenente faceva un caldo che se bruciava 
La provinciale sembrava un forno 
C'era l'asfalto che tremolava e che sbiadivo tutto lo sfondo 
Ed è così tutti sudati che abbiam saputo di quel fattaccio 
Di quei ragazzi morti ammazzati 
Gettati in aria come uno straccio caduti a terra come persone 
Che han fatto a pezzi con l'esplosivo 
Che se non serve per cose buone 
Può diventar così cattivo che dopo quasi non resta niente 
Minchia signor tenente e siamo qui con queste divise 
Che tante volte ci vanno strette 
Specie da quando sono derise da un umorismo di barzellette 
E siamo stanchi di sopportare quel che succede in questo paese 
Dove ci tocca farci ammazzare per poco più di un milione al mese 
E c'è una cosa qui nella gola, una che proprio non ci va giù 
E farla scendere è una parola, se chi ci ammazza prende di più 
Di quel che prende la brava gente 
Minchia signor tenente lo so che parlo col comandante 
Ma quanto tempo dovrà passare per star seduto su una volante 
La voce in radio ci fa tremare, che di coraggio ne abbiamo tanto 
Ma qui diventa sempre più dura quanto ci tocca fare i conti 
Con il coraggio della paura, e questo è quel che succede adesso 
Che poi se c'è una chiamata urgente se prende su e ci si va lo stesso 
E scusi tanto se non è niente 
Minchia signor tenente per cui se pensa che c'ho vent'anni 
Credo che proprio non mi dà torto 
Se riesce a mettersi nei miei panni magari non mi farà rapporto 
E glielo dico sinceramente 
Minchia signor tenente

domenica 8 maggio 2011

Signor Presidente...

Qualche giorno fa ascoltavo il giornale radio su Radio Due ed uno dei servizi parlava dell'intervento di Berlusconi, in un comizio per la Moratti. In questa oratoria ha definito la magistratura "un cancro da estirpare". La sua voce era gracchiante in preda ad un irruento sfogo di odio. Scuotendo la testa ho continuato l'ascolto per giungere alla fine a casa mia.

Una volta arrivato, leggo un po' di notizie nella rete ed il Fatto Quotidiano mi fa notare che quando B. ha iniziato la sua solita battaglia contro la magistratura, il palasport si è andato svuotando: della seria che sta iniziando un po' a rompere i maroni con sta cosa. Non fa altro che parlare di PM e magistratura comunista. Sembra come quei ragazzini di 16-18 anni che parlano solo del triangolino che ci esalta (cosa che spesso fa pure lui, tra l'altro).

Mentre leggevo, iTunes che è lontano da essere uno stupido, mi ha fatto ascoltare la canzone "Signor Presidente" di Talco. Una frase mi è balzata all'orecchio ricordandomi lo sfogo del premier a milano...

[...]
Marcia ancora il vecchio padrone
Cieco d'odio per le città
Striscia infame sulla memoria
Dell'eroe morto per l'ideal
[...]

Proprio queste parole mi hanno fatto pensare a Berlusconi, urlante e magari con un filo di bava che gli esce da un angolo della bocca.

Mi ha fatto un po' paura.

Ora, per voi, la canzone di Talco e di seguito il suo testo. Buon ascolto, come sempre!


Signor Presidente
Ho pianto notti morte d'illusione
Sorde inermi ed effimere grida
Negli anni armati della repressione
Ma un aprile cadeva imminente
Sulla fiamma dell'orda meschina
Non dimentichi Presidente
La terra libera su cui cammina

Ho visto signor Presidente
La sua memoria è volata via
Risucchiando il soffio della storia
Sulle ali nere della nostalgia
Il passato è un vento di terrore
Tra l'oblio e la viltà si avvicina
Tra vecchi sogni di razza e nazione
Sopra il vuoto in cui lei ora cammina

Tuonava la belva squadrista
Foraggiata dal suo dittatore
Contro il fuoco della resistenza
Dai rigurgiti dell'invasore
Vil pregava la bianca vergogna
Contro il fiore della libertà
Gli occhi chiusi di nera menzogna
Nel silenzio la sua immunità

Marcia ancora il vecchio padrone
Cieco d'odio per le città
Striscia infame sulla memoria
Dell'eroe morto per l'ideal

Il nemico è alle porte
Freddo il cuore alla vista
Ma il passato è la morte
Di un futuro senza verità

Odo ancor Presidente
Quel tuo grido fascista
Il vento fischia più forte
Scarpe rotte e pur bisogna ardir
A conquistare l'orizzonte rosso del nostro avvenir!

domenica 1 maggio 2011

Una festa in tutto il mondo...

Buon Primo Maggio!

Ai lavoratori, alle lavoratrici, ai pensionati, alle pensionate, agli studenti, alle studentesse, a chi non può festeggiare, a chi deve subire le prepotenze del padrone, a chi non ha niente da fare ma comunque oggi festeggia, ai cappelletti antifascisti, agli amici, alle amiche, ai nemici, alle nemiche, a mio padre e a tutti quelli che non ho citato ma che se lo meritano!