domenica 25 luglio 2010

Perchè Trenitalia è sempre Ferrovie dello Stato...




Quello di ieri è stato uno splendido pomeriggio. Sono riuscito ad andare a salutare la mia bimba che domani partirà per due settimane....


Quello che abbiamo provato, come siamo stati, questa volta, voglio tenerlo per noi. E' cosa nostra.

Voglio parlarvi del ritorno a casa. Treno delle 19.12 in ritardo di 25 minuti. Questo significa perdita della coincidenza a Fidenza.
Non succede niente. Le coincidenze si perdono, non è questo il male.

Quindi cuffie nelle orecchie e si parte per il ritorno a casa... Qualche spigozzata, panorami che passano lungo il finestrino, pensieri (quasi tutti sulla giornata appena passata) e aria condizionata.
All'altezza di Berceto passa la "controllora" per il biglietto, un po' in apprensione pare; timbra il mio poi mi dice per la coincidenza. Cerca di trovare un modo per farmela prende e si mette a sedere, armeggiando col suo palmare. E' preoccupata, ci tiene ad aiutarmi. Che carina!
Mi dice che se avessimo avuto meno ritardo il treno successivo avrebbe potuto aspettare, ma non essendo l'ultimo sarebbe stato difficile. Ma ci avrebbe provato.
Ho sorriso e l'ho ringraziata. Lei ha apprezzato...

Arriviamo in stazione ed ovviamente la coincidenza non c'era. Ma lo sapevo, me lo aspettavo; lei è stata gentile, ma Trenitalia è pur sempre Ferrovie dello Stato e non si può certo fermare un treno per me, che neanche la volevo la privatizzazione dei nostri "camini di ferro".

Tranquillo, anche perchè quel gesto umano mi ha veramente messo di buon umore, aspetto che arrivi il treno successivo. Una decina di minuti prima è previsto un espresso (treno notte) e io ci provo. Ho il biglietto, sono due stazioni, mi metterei pacificamente seduto su uno dei seggiolini ribaltabili con sempre la mia musica nelle orecchie, senza sporcare.
Scendono tre tizi. Io e altri due ragazzi ci avviciniamo biglietti alla mano (non siamo scrocconi, abbiamo pagato il nostro pedaggio) per provare a chiedere ospitalità per due (io) o tre (loro) fermate. Il più grasso, probabilmente il capo ci urla: "avete la prenotazione?", scuotiamo la testa per iniziare a spiegare che vogliamo fare solo due fermate e guadagnare qualche minuto sulla tabella di marcia, ma non abbiamo il tempo. Ci intima l'alt: "senza prenotazione non si entra" ed al terzo, uscito da un'altra porta urla: "non farli salire! Sono senza prenotazione...!".

Il treno riparte con noi tre a bocca aperta con la sensazione di chi è appena stato preso per un appestato.

Alla fine di tutto a me non importa se ci sono i ritardi, continuerò sempre a preferire (quando posso) il treno alla macchina; Quello che mi disgusta è la mancanza di umanità di Trenitalia. Ci sono poche, rare, eccezioni che però non possono ne fermare i treni, ma soprattutto non cambieranno mai la mentalità di Trenitalia, che è sempre Ferrovie dello Stato.

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