martedì 6 dicembre 2011

L'altra parte

Alcune istruzioni per l'uso di questo post, d'altronde il blog si chiama così, quindi è normale che ve ne siano...
  1. Scorrete in fondo alla pagina e fate partire il video. Per me quella è la giusta colonna sonora di questo racconto, perchè si questo è uno dei miei racconti.
  2. Risalite all'inizio e cominciate a leggere.
  3. Provate ad immaginare quello che leggete, i luoghi i colori le sensazioni. Se ci riuscite, allora ho fatto un bel lavoro.
  4. Finito di leggere scendete fino al bottone dei commenti e lasciate un vostro pensiero. Non siete obbligati e non dovete per forza scrivere qualcosa di bello, mi piacerebbe però trovare qualcosa di vostro qui, vuol dire che non l'ho scritto solo per me.

Premesso questo, buona lettura!

Peter stava guardando fuori dalla finestra, fissando i grandi palazzoni che riempivano la via dove abitava. 
Era una giornata di sole, un chiaro sole di dicembre, che aveva dileguato tutte le nuvole ed un cielo azzurro intenso faceva da cappello alla sua Berlino. Sulla strada il traffico era scarso e i pedoni camminavano lentamente guardando in alto come per catturare il calore che la stella più grande del pianeta diffondeva senza distinzioni a ciascuno di loro. 
La mente del ragazzo, che era sempre vissuto a Est della porta di Brandeburgo, stava viaggiando. I suoi pensieri lo portavano lontano, verso mondi che non aveva mai potuto visitare. Come in un sogno si trovò in Italia in una piccola città del nord, Reggio Emilia. La conosceva bene, un suo amico conosciuto in un forum musicale veniva da là. Era da poco passato il 24 novembre e riusciva a sentire ancora forte il profumo delle caldarroste cotte in Piazza San Prospero per la sagra della città; accompagnate da un dolce e fumante bicchiere di vin brulè con i chiodi di garofano ed il loro odore pungente. Aveva voglia di salire verso la collina. Gli piaceva la vista che si aveva della pianura padana dal Parco di Roncolo nei chiari giorni autunnali come quello, privi di nebbia e pieni del meraviglioso profumo di quella magica terra. 

Non era mai stato a Reggio Emilia, non era mai uscito da Berlino. 

D'un tratto si ritrovò nel sud dell'Italia, gliene aveva parlato un'altra amica attraverso la musica di un gruppo locale. Peter amava quando sentiva pronunciare Leuca, con quell'accento unico, profondo e caldo. Ogni volta che pensava a quella terra sentiva forte l'aria nei capelli ed ogni volta la salsedine del mare si mescolava al sole, magicamente. Pensava che non avrebbe mai voluto lasciare quelle coste, quegli scogli, quella meravigliosa gente. 

Peter non era mai stato in Salento, non era mai uscito da Berlino 

Non potè perciò fare a meno di partire a nuoto, dal tacco alla punta dello stivale così tanto a sud di lui, ma così vicino al suo cuore. Arrivò fino all'altra punta ed alzando lo sguardo riconobbe la Sicilia; si sedette a pensare di quanto avrebbe voluto conoscere meglio l'entroterra calabrese. Caldo, piccante e dal sapore intenso. Tornare spesso là era il suo passatempo preferito. 

Ma non era mai stato nemmeno in Calabria, non era mai uscito da Berlino 

Due persone provenienti da posti e lingue diversi stavano parlando sulla strada e Peter si ritrovò a Bruxelles, il simbolo per eccellenza dell'Europa. Amava l'Europa e la sua amica gli raccontava sempre di come era facile passare da una cultura all'altra nel giro di poche strade. Subito la mente lo portò a quel grande viale con al centro il traffico cittadino ed ai lati una fila di bar pieni, nei calmi pomeriggi domenicali, di persone intente a bere il loro the infuso discutendo di Corano e politica. I vecchi parlavano ed i giovani ascoltavano interessati immaginando che prima o poi ci sarebbero stai nuovi giovani ad ascoltare loro, diventati adulti e saggi. Peter veniva da Berlino, forse la città più multietnica dell'Europa intera, ma nel suo immaginario solo a Bruxelles si poteva respirare a pieni polmoni l'aria dell'integrazione e dell'unione tra i popoli. Lui l'aveva provata, ogni volta che aveva visto e vissuto la capitale belga. 

Ma non era mai stato a Bruxelles Peter, non era mai uscito da Berlino. 

Conosceva il mondo quel giovane tedesco dell'Est, come amava farsi chiamare. Aveva un ricordo per ogni angolo di questa terra, di alcuni posti conosceva anche le vie più piccole e tortuose ed ogni volta impazziva, finendo con una risata, a cercare di capire come potesse Venezia stare a galla circondata da tutta quell'acqua. 
Si lui amava l'Italia più di tutto il resto del mondo, era riuscito a girare tutta la città di Padova, passando da un portico all'altro, senza bagnarsi in un giorno di pioggia battente. Aveva provato che la leggenda era vera, lui stesso; ed aveva liberato la sua gioia in un urlo immenso una volta giunto al centro di Prato della Valle. Stava piangendo. 

Ma non era mai stato né a Venezia, né a Padova, non era mai uscito da Berlino. 

Tutta quella strada percorsa gli aveva messo fame e subito lo pervase una incredibile voglia di pizza. Sulla costiera amalfitana la facevano come piaceva a lui, perchè a Peter piaceva la vera pizza napoletana. Gliel'aveva fatta conoscere la sua amica ai piedi del vesuvio. Il profumo del pomodoro fresco mescolato al basilico aveva il potere di metterlo di buonumore in qualsiasi momento. Sentiva il profumo dei limoni sprigionarsi forte nei suoi polmoni. 

Non era stato nemmeno a Napoli, non era mai uscito da Berlino. 

Peter infine chiuse gli occhi e trasse un profondissimo respiro. Una volta riaperti ad accoglierlo c'era la finestra di casa sua e le persone in basso continuavano a camminare ignare del bellissimo viaggio che aveva appena fatto Peter pur rimanendo, come sempre, nella sua piccola casa. 
Si allontanò quindi dalla finestra invertendo il senso di rotazione delle ruote sulla sua carrozzina e la spinse verso il letto; aveva bisogno di riposo dopo quel lungo viaggio, forse il più lungo da quando era nato.

Pur non essendo mai uscito di casa... 

Si addormentò e sognò; sognò di essere dall'altra parte, dall'altra parte.