lunedì 11 marzo 2013

Immagini rumori momenti

Era lunedì. 
Uno dei tanti lunedì che solitamente Artur passava in casa. E' il giorno dopo la domenica e bisogna ricaricare le pile dopo l'intenso week end tra aperitivi, cene, concerti, balli, vizi e la partita dei ragazzi. 
A dire il vero quel week end non era stato così tanto sopra le righe. La classica birra in più per rendere il sabato più frizzante e neanche un concerto spacca schiena; la squadra aveva giocato fuori casa e lui l'aveva sentita alla radio, orgogliosamente non tesserato. Il ragazzo si sentiva quindi in forma e aperto al mondo. 

L'immagine che appariva dalla finestra della cucina era uno scorcio del suo paese. Le due vie che si incrociavano proprio all'altezza dell'ingresso di casa. Poche macchine stavano passando in quel momento, era pur sempre lunedì. Si incantò a fissare le luci led di una sportiva appena uscita dal concessionario di cui ignorava padrone e modello. Le luci del led sono strane, illuminano a giorno ciò che sta intorno, però finiscono subito, non c'è il classico sfumare delle vecchie lampadine. 
Sembrava quasi di poter capire e comprendere alla perfezione tutto ciò che era sotto i nostri occhi, ma non appena ci si allontanava il buio completo, come l'illuminazione led delle nuove macchine. 
“La gente oggi come i fari delle auto” 
Aveva esclamato sorridendo il giovane Artur. Era riuscito a trovare qualcosa di divertente in un ragionamento completamente assurdo. 

Più lontano aveva sentito un rumore sordo. Un tamponamento sembrava; ma niente di grave. Nessun urlo e tantomeno nessun seguire di sirena. 
“meglio così” 
Non aveva voglia di scoprire che il suo lunedì di riposo si era mescolato con qualcosa di sinistro. Altri rumori arrivarono a far dimenticare quanto appena accaduto. Era il vento che muoveva i rami privi di foglie e accarezzava le sagome delle case producendo piccoli suoni, gradevoli da ascoltare e da sentire. Alfred fin da piccolo era stato attento ai rumori, riusciva a riconoscerne a migliaia e la curiosità quando ne sentiva uno nuovo era rimasta immutata da quando aveva 4 anni. Il rumore più bello era quello che sentiva allo stadio quando il coro faceva vibrare le tribune e le voci entravano di forza nel petto per unirsi alla sua ed uscire cento volte più potenti. Era un rumore che sentito da fuori aumentava la magia della partita alla domenica. 

Era giunto il momento di chiudere la finestra, portare sotto le coperte i ricordi della giornata e prepararsi ad accogliere il nuovo giorno. Spesso è questione proprio di momenti; un momento prima sei a ricordare un'immagine o un rumore ed il momento dopo sono gli altri a ricordare te, con le lacrime agli occhi. 
Addio Alfred 

(tratto da: Alfred. Un amico, un fratello, un tifoso, un addio)