venerdì 15 luglio 2011

Sono nato per amare i Mondiali

Oggi voglio raccontarvi una storia... E' la storia di un bosco e di un gruppo di persone che in questo bosco ha condiviso tutto. 
Come tutti gli anni i Mondiali Antirazzisti diventano una storia da raccontare, solamente dopo averla vissuta intensamente. Ci sono persone che durante l'anno non si vedono mai, ma che diventano una sola grande famiglia in questi 10 giorni di festa. 
Quest'anno c'era il Bosco ad accoglierci; nuova location per i Mondiali Antirazzisti, da Casalecchio di Reno a Castelfranco Emilia. Bosco Albergati la località. 

Il posto nuovo è meraviglioso, accogliente e grande; incredibilmente grande. Forse un po' troppo dispersivo e davvero difficile da riempire. Si ha sempre la sensazione che non ci sia nessuno, quando invece la gente c'è e si ritrova alla sera per cantare nei due tradizionali ristoranti dei Mondiali. 
E' sempre bello vivere questa manifestazione, ritrovare i soliti volti ed avere il piacere di conoscerne dei nuovi; la famiglia si allarga portando colore e nuova linfa importante per andare avanti. 

Ci sono situazioni che si ripetono ogni anno, ormai un passaggio rituale tipico dei mondiali. La domenica a metà mattina vedi svoltare sul viale ghiaiato d'ingresso una carovana di macchine, davanti il camper e dietro la colonna gialloblu dei modenesi. E' l'inizio della festa, in pochi minuti il campo viene allestito, lo striscione piazzato e Gaggio e soci sono pronti ad accendere i fuochi di Bosco Albergati. E con i modenesi ci sono i bolognesi a dar da bere alle gole mondiali; con i loro ordini a singhiozzo non ti fanno mai annoiare. 
Di là, vicino alla tenda, ci sono i doriani di Chicco che quando partono a spinare non si fermano più e durante i concerti, nel circo, i ragazzi del TPO non si fanno mancare nulla, nemmeno lo spritz. Valerio e Damiano che come possono ti danno una mano anche in magazzino nei momenti di difficoltà. Lo spirito dei mondiali è anche questo. 
Durante il giorno, invece, a far da padrone è Burattin con il suo Bar Sport e i suoi dischi, ad allietare le partite e gli innumerevoli passaggi col muletto per le consegne alle varie strutture. E infine, per un momento di relax accompagnato da frutta e varie bevande fresche c'è il Bar Uisp e la sua mitica coppia Manù e Teresa!

Sono proprio le persone quelle che rendono speciali i mondiali ed allora io le provo a ricordare... 
C'è la mia squadra, la Pol. Zelig e quest'anno sono anche riuscito a giocare una partita intera. Il Tappo e le sue mele, Pecco, Iori, la Simo, la Chicca, Riva Pavel, Gianfranco, Mirco, Albertone, Pelle, Franco, Nicola, Fonzie, Fausto, Lumia, Zini e i dimenticati nonché gli assenti. Poi viene la combriccola Uisp, da Roma in su: Daniela un'amica speciale prima di tutto, Layla ed il suo sorriso sempre coinvolgente, Francesca che mi ha permesso di massaggiarla ogni sera a cena, i soliti Antonio e Marcello, la Betta ed il suo morso in pancia, Vittorio, Giorgio Bit, la Monica, la Stefy, Rita e Rita, Mauri, Daniele, Miro e mi sto sicuramente scordando qualcuno... Alla musica come sempre Michele insieme ai ragazzi del Bosco, Marco su tutti. 
Gollo invece tiene da solo in alto i colori di Reggio, molto in alto tra l'altro. 
In Piazza Antirazzista Agnese, probabilmente la postazione più lontana dal magazzino e per questo troppo trascurata da me... dovrò impegnarmi a frequentarla di più l'anno prossimo. Agnese aspettami! 
C'è poi Martina, da Udine, conosciuta solamente lunedì ma da ammirare per essere venuta ai mondiali con le stampelle dopo un'operazione al ginocchio. Ci vediamo l'anno prossimo Marti! 
Il vero lavoro oscuro, ma fondamentale viene fatto da Emiliano, quest'anno con l'amico Antonio, che ha abbandonato presto la postazione sul campo da basket in palestra, isolandosi in un meno rumoroso corridoio. Dicono che io russo, è vero? 
C'è anche la squadra dei montatori, il mastodontico Paolone e il prode Igor, che non so come mai apprezzi così tanto Ciano d'Enza... 
Ci sono anche i “ragazzi” del Bosco, la città degli alberi; aiuto fondamentale nella realizzazione e nella gestione dei mondiali: Mauro, Daniele, Righi, Claudione, Aldo ed il piccolo Andrea. 
Restano infine i ragazzi della mia squadra: Andrea, Tossini, Robby che come Re Mida trasforma tutto ciò che tocca in birra, Ugo il mago del muletto e Tommy, preziosissimo braccio destro fino a martedì e oltre, nella gestione di magazzino e soprattutto resi. 

Voglio tenere da parte tre persone, che quest'anno sono state davvero importanti e fondamentali per i miei mondiali. 

Li elencherò in ordine alfabetico, come è giusto che sia: 
Carlo... il motore della manifestazione, sempre in pista dall'inizio alla fine a tenere in piedi la baracca. Unico! 
Gioia... un punto di riferimento fondamentale. Probabilmente non si è resa conto nemmeno lei di quanto sia stata importante per me in questi mondiali; ho passato momenti difficili, ma mi è bastata una chiamata: “dove sei? Vengo lì...”. Semplicemente, grazie! 
Giuseppe... orgogliosamente posso dire che lui ha tirato su la festa, l'ha creata e costruita ed io l'ho riempita di cibo e bevande. Siamo una squadra perfetta, andiamo avanti a memoria e capiamo senza neanche guardarci in faccia quando uno ha bisogno dell'altro e viceversa. Complementare! 

Su queste tre persone ho in mente due aneddoti, che rimarranno come immagini scolpite per sempre nella mente e nel cuore... 
Pranzo del lunedì, al centro del ristorante centrale c'è una fila di tavoli piena dei ragazzi dello Yap, di Emiliano e la sua squadra e dei romani. In piedi vicino al tavolo della distribuzione pietanze ci siamo io, Carlo e Giuseppe che mangiamo ricordando i giorni appena passati; il piatto in una mano, senza una sedia, stanchissimi ma soddisfatti di quanto è successo nei giorni precedenti. E da quella posizione si può dominare tutto il Bosco...
La prima persona che ho visto è stata anche l'ultima... I miei mondiali sono iniziati e terminati con Gioia. C'ho pensato solamente adesso. 

Grazie di tutto a chi ho nominato, ma anche a chi mi sono dimenticato... come sempre succede tutti gli anni. 

Ci vediamo nel 2012 a Bosco Albergati

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