lunedì 18 luglio 2011

La chiacchierata notturna

Aveva lavorato tutto il giorno, ed era veramente stanco. Il sole aveva picchiato più del solito e i suoi vestiti si erano bagnati di sudore e riasciugati almeno cinque volte.
Era ora di cena, ma Sergio si era seduto su una larga pietra piatta a fissare l'orizzonte verso il sole che stava tramontando. striature arancioni coloravano il cielo, mentre l'erba e gli alberi diventavano scuri con l'abbassarsi della luce. Una leggera brezza si stava sollevando, come sempre succedeva sotto sera. Il ragazzo respirò profondamente per sentire il profumo della campagna. Amava la pianura padana d'estate, nonostante il gran caldo e l'altissima umidità. Ma lui era nato lì e non conosceva altro.
Mentre era seduto a riflettere sul lavoro del giorno dopo, si avvicinò Tatiana. La ragazza, di origini nord europee, viveva al paese da quando aveva 10 anni; il padre si era trasferito con tutta la famiglia per lavoro e anche ora che era in pensione non aveva voluto lasciare quella tranquilla cittadina del nord Italia.
Sergio era completamente assorto nei suoi pensieri e quasi non si accorse di Tatiana fino a che lei non si intromise nel suo sguardo. Gli occhi brillarono e lui sorrise: "Ciao bionda!". "a te moro"... Per il paese loro erano la bionda ed il moro. Quasi tutti erano convinti che tra di loro ci fosse qualcosa, per come se la intendevano e per la complicità tra i due ragazzi che usciva in ogni momento. Quando si incrociavano in paese non parlavano quasi mai, bastava guardarsi e si capivano; questo gli abitanti del paese lo percepivano e alimentavano il vociare sulla tresca tra la bionda ed il moro. Loro, ovviamente, non facevano nulla smentire le chiacchiere e si divertivano a commentare le facce della gente durante le loro interminabili chiacchierate sulla larga pietra piatta.
Tatiana chiese com'era andata la giornata, aspettando la sua solita risposta: "anche oggi è andata, si lavorato tosto, ma ci si è divertiti tosto!" seguita da un sorriso... Sergio sorrideva sempre e lei amava quel sorriso. Le volte che qualche problema la turbava o che sentiva il bisogno di piangere perchè stanca o sopraffatta dai problemi, cercava il viso di Sergio che le dava quella serenità tale da affrontare qualsiasi difficoltà.
Quel giorno Sergio rispose diversamente, quasi non rispose. Fece un sorriso e cambiò discorso.
"Vado a mangiare, ci sei più tardi qui?"
"...si... ...direi di si... Cosa è successo?" la ragazza era visibilmente preoccupata
"Ho fame bionda! ci vediamo dopo dai..." scoppiò a ridere, poi le prese la testa e le schioccò un bacio sulla fronte. Aveva il viso allegro e sereno quando si staccò. A Tatiana piacque e si tranquillizzò.
"Ci vediamo dopo moro... e non mangiare troppo in fretta che poi non finisci più di ruttare" scoppiò a ridere anche lei.
Sergio era già sulla via di casa e si girò, sempre sorridente, facendo il saluto militare come ad obbedire all'ordine della sua giovane amica.
Non si erano dati un orario, ma a mezzanotte passata da qualche minuto due sagome scure si stavano recando contemporaneamente alla larga pietra piatta.
Una volta seduti, parlarono delle loro reciproche giornate ridendo delle varie vicissitudini. Il tempo stava passando, iniziava a fare fresco, Tatiana era sdraiata e poggiava la testa sulle gambe di Sergio,  che aveva provveduto a donarle il suo maglione per ripararsi dall'aria. Lui non aveva freddo, ma sapeva che lei ne avrebbe avuto bisogno. Tanto gli era bastato per portarsi dietro il necessario.
Quella sera si era perso a giocare con i capelli della giovane nordeuropea, senza neanche accorgersene. Tatiana odiava che le si toccassero i capelli, ma non disse niente e quando Sergio se ne accorse si fermò di parlare e tolse le mani: "oddio, scusa... non c'ho pensato". "Scemo" rispose lei, "secondo te ti avrei lasciato continuare se mi avesse dato fastidio? Ora ricomincia che mi interessava quello che mi stavi dicendo"
sorrise
Parlarono ancora a lungo, avevano ormai perso la cognizione del tempo. Giunse quindi il momento di salutarsi e Tatiana si alzò pronta a ricevere il solito abbraccio vigoroso e premuroso di Sergio. Puntualmente il ragazzo l'abbracciò e questo le piacque.
Sergio si fermò a guardarla, i loro occhi erano vicini e si fissavano; lentamente si avvicinò ed appoggiò le sue labbra a quelle di lei. Tatiana sentì il sapore dolce della bocca contro la sua ed il buon profumo che l'uomo emanava la fece fremere provando un piccolo brivido lungo la schiena. Aprì la bocca per permettere alle lingue di incrociarsi ed assaporare fino in fondo quel bacio. Fu molto delicato e poco dopo i loro respiri furono uno solo; lui le teneva il viso tra le mani e lei faceva lo stesso.
Non si erano mai baciati prima di quella notte.
Una volta finito Sergio la guardò col suo solito sorriso, lei aveva gli occhi lucidi ed una lacrima le stava scendendo sulla guancia. Sorrise, singhiozzando leggermente e asciugandosi col dorso della mano sinistra la guancia.
"Cosa è successo Sergio?"
"Ti ho baciata, te ne sei accorta?" sorrise
"Lo so, scemo! Ma perchè?"
"Sentivo il bisogno di baciarti, non mi chiedere perchè. E' stato un gesto automatico e non c'ho neanche pensato"
"Si ma domani cosa succederà? Ci siamo baciati... Stiamo diventando più che amici? Io non lo so se..."
"Shhh bionda... rilassati. Ti ho baciato, mi è piaciuto e mi pare sia piaciuto anche a te, no?" Annuì "e domani saremo ancora gli stessi amici di prima, la bionda ed il moro. Per quanto mi riguarda sarà l'ultimo bacio che tu riceverai da me. Ma la nostra amicizia rimarrà immutata; è successo qualcosa, non solo oggi, ma nel tempo. Abbiamo costruito qualcosa che rimarrà, per sempre"
Si salutarono dandosi la buonanotte.
Non si baciarono mai più, non in quel modo almeno; le loro vite però rimasero per sempre legate. Si sposarono ed uno fu il testimone dell'altra e viceversa. Le loro famiglie sapevano che Sergio e Tatiana sarebbero rimasti legati per sempre e che mai nessuno avrebbe potuto dividerli.
Tatiana, vedova, morì a 95 anni e Sergio, vedovo lui stesso, la raggiunse due settimane dopo.

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