mercoledì 30 marzo 2011

Lampedusa e l'ingranaggio che si rompe

Ieri sera, martedì, dopo esser tornato dalla partita di campionato Uisp con lo Zelig, mi sono messo a guardare Parla con Me su Rai Tre.

Ospite della serata era Laura Boldrini, portavoce dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR). Rientrava da Lampedusa dove era stata per verificare la situazione di emergenza di questi giorni. In questo momento ci sono praticamente più richiedenti asilo (perchè tali sono e così Lei li chiama) che lampedusani.

La Boldrini ha spiegato come funziona la macchina di Lampedusa; in pratica arrivano le navi di profughi, l'isola li accoglie e nel centro vengono fornite le prime cure. Nel giro di 48 ore dopo la schedatura (mi pare, di questo dato non sono certo) le navi smistano queste persone nei vari centri sparsi in tutta Italia. Tutto questo avviene senza che quasi gli abitanti ed i turisti dell'isola possano accorgersene. E' una macchina perfetta che funziona da parecchio tempo. Ma non in questa occasione. In questi giorni l'ingranaggio si è rotto e nessuno è più partito dopo le consuete 48 ore. Va da se che, se nessuno non parte e comunque i barconi continuano ad arrivare, il numero della popolazione richiedente asilo aumenta e si arriva facilmente al collasso. Come è successo.

Sicuramente voi tutti lo sapevate già, ma io no; non sapevo che le cose a Lampedusa funzionassero così. Mi immaginavo l'isola sempre in emergenza in cui i cittadini dovevano convivere perennemente con l'emergenza. Nessuno mi ha mai detto che invece tutto era perfettamente integrato e tutto sommato "normale" per gli abitanti. Nessuno ce l'ha mai detto.

Laura Boldrini ha poi parlato della tipologia dei richiedenti asilo che in questi giorni arrivavano sulle nostre coste. Ce ne sono di due tipi: i richiedenti asilo politico che scappano per nei loro paesi, solitamente in guerra, non vengono rispettati i diritti umani e la gente viene ammazzata perchè contraria al regime e i cosiddetti immigrati economici che fuggono dal loro paese per motivi economici appunto.
La cosa che mi ha lasciato un po' così è che a Lampedusa non arrivano libici. Ma come... al telegiornale dicono che la crisi libica sta creando un esodo di persone e qui arrivano tunisini. Qualcosa a me non torna.

Questo è quanto succedeva fino a ieri nell'isola siciliana.

Oggi, mercoledì, ha fatto la sua comparsa Berlusconi che, seguito dalle navi, ha dichiarato che in 48 massimo 60 ore Lampedusa tornerà di nuovo ad essere abitata solamente dai lampedusani.

richiedenti asilo al centro di Lampedusa
Mi sono quindi fatto un po' di domande e la mia conclusione è questa: l'emergenza a Lampedusa è stata volutamente creata dal governo per poi dimostrarsi l'unico capace di fare i miracoli. Il meccanismo era perfetto, ma al ministero dell'interno o della difesa (non so chi "comanda" le navi impegnate nel trasporto) è bastato rompere l'ultimo ingranaggio non andando più a prendere gli immigrati per portarli negli altri centri. I giornalisti hanno iniziato a descrivere l'emergenza collegata alla situazione libica, quando i libici non ci sono, in modo da alimentare la paura degli italiani che troppo credono a quanto i telegiornali dicono loro. Berlusconi è quindi sceso con le navi, facendo semplicemente ripartire il meccanismo che lui stesso aveva interrotto e adesso l'italiano medio lo osanna come il salvatore della patria.
Come sempre il capo del governo ha speculato sulla sofferenza delle persone, sulla vita degli innocenti e sull'economia della piccola, ma strategica, isola solamente per il suo patetico spot elettorale. Come ha fatto con il terremoto de l'Aquila e con i rifiuti di Napoli.

Il colpevole di questa crisi è esclusivamente il governo italiano.

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