martedì 29 giugno 2010

Devo tornare a dedicarmi a me stesso...

Una volta adoravo scrivere sul blog. Mi piaceva, mi stimolava.
Ora non lo so; forse ho poco tempo, forse ho poca voglia, forse tutti e due o forse mi sto adagiando al semplice e pantofolaio Facebook.

Ma adesso basta, ricomincio!

Ecco... Magari prima faccio passare i Mondiali Antirazzisti, poi mi rimetto a curare questo spazio quasi dimenticato.
Approposito di Mondiali... Volete venirmi a trovare per farci un bel coretto come questo?

domenica 9 maggio 2010

Uno due tre quattro cinque dieci passi...

Oggi è il 9 maggio e nella notte di questo giorno, 32 anni fa, a Cinisi venne ucciso dalla mafia Peppino Impastato.
Una delle tante persone che diedero la loro vita per combattere la mafia; come Falcone e Borsellino, giudici.

Veniva da una famiglia mafiosa, dalla quale si allontanò subito iniziando la sua lotta e facendo militanza politica all'interno della sinistra, nella sinistra siciliana.
Fondò una radio con la quale denunciava i delitti e gli affari dei mafiosi di Cinisi e Terrasini e decise di candidarsi alle elezioni del 1978.
"Gli amici, la politica, la lotta del partito.. alle elezioni si era candidato..
Diceva da vicino li avrebbe controllati, ma poi non ebbe tempo perchè venne ammazzato.." (Modena city Ramblers - I Cento Passi)

Il suo omicidio passò praticamente inosservato perchè in quella stessa giornata venne ritrovato il corpo di Aldo Moro, ben più noto del nostro Peppino Impastato.

Fu grazie al fratello e alla madre, i quali si dissociarono pubblicamente dalla parentela mafiosa, che venne fuori la matrice mafiosa del suo omicidio, mentre stampa, forze dell'ordine e magistratura parlarono di attentato terroristico nel quale l'attentatore stesso (lui) rimase vittima ed in seguito di suicidio per una lettera ritrovata dopo, ma scritta parecchio tempo prima.

La sua storia, completa, la potete trovare, come sempre, su Wikipedia e leggervela con calma, mentre qui sarà possibile ascoltarsi la canzone colonna sonora del Film a lui dedicato, "I Cento Passi" scritta dai Modena City Ramblers

Ricordiamoci, oggi e sempre dei suoi e nostri cento passi!

martedì 4 maggio 2010

150 anni di Unità d'Italia

Domani, il 5 maggio, oltre essere il compleanno di Leo (auguri Leo!) sarà anche il  l'anniversario dell'Unità d'Italia. 150 anni fa da Quarto partirono i famosi 1000 che unirono l'Italia guidati da Garibaldi...

Ma è veramente unita questa Italia? A sentire bene televisione e giornali non si direbbe proprio... Ci sono ministri della Repubblica Italiana che non riconoscono il tricolore e definiscono delle boiate le celebrazioni che ci stiamo apprestando ad allestire (un po' meno boiata però è lo stipendio che prendono, vero Robby?). La differenza tra nord e sud è rimasta profonda e sono poche le cose che ci uniscono.

Edoardo Bennato descrive così la storia dell'unità d'Italia. Lascio a voi le parole e la musica.

Edoardo Bennato - C'era un Re

In Piemonte c'era un Re
con manie di grandezza
Re Vittorio Emanuele
con un regno da Operetta
ed intorno c'erano tanti
altri regni tutti grandi
così per disperazione
lui cercò una soluzione
cominciò da Cavour Mazzini
e Garibaldi e poi
coinvolse tutti quanti
e tra Bixio ed altri 1000
e tra fiamme e scintille
completarono a Teano
il loro folle colpo di mano


è è è così s'inventarono l'Italia


è è è così s'inventarono l'Italia


Così sotto una sola bandiera
cominciò la tiritera
colpa tua
colpa mia
tra i briganti ed i Savoia
tutti sempre insoddisfatti
nord e sud cani e gatti
Metternich
l'aveva detto
ma pensarono ad un dispetto
c'era troppa differenza
tra Vigevano e Cosenza
e tra Alpi e Madonie
proprio niente da spartire
ma la cosa più tremenda
è che la differenza aumenta
nel tepore della Patria
rileggetevi il copione
sventolare il tricolore
è una vera provocazione
è concesso solo ad un patto
in un'unica occasione
solo se
la Nazionale
batte tutti nel pallone


è è è così s'inventarono l'Italia


è è è così s'inventarono l'Italia


Questa figlia dei Savoia
questa Italia da operetta
questa Italia dei valori
lunga lunga stretta stretta
da Pontida a Mercogliano
da Monopoli a Belluno
tutti avanti
miei Prodi
tutti figli di nessuno
chi è rimasto imbottigliato
cerca scampo contromano
chi è fedele alla Padania
e chi a Napolitano
ma che bella rimpatriata
ma che bella fregatura
c'è chi brucia la bandiera
e chi incendia spazzatura.


sabato 1 maggio 2010

E' il nostro giorno... il Primo Maggio

Nella festa dei lavoratori, metterò solamente una canzone. Niente di più, d'altronde è la nostra festa.
BUON PRIMO MAGGIO!

Giorgio Gaber - Il nostro giorno

domenica 25 aprile 2010

Bella Ciao

Ho pensato che questo poteva essere il giusto modo per augurare a tutti quanti, si a tutti quanti, BUON 25 APRILE!

Di seguito troverete il testo della canzone Bella Ciao, che ovviamente vi spiegherò per farvi capire quanto sia sbagliato etichettare quella canzone come comunista o comunque di parte, ignorandola di conseguenza. Ed assieme ad essa l'intera giornata del 25 aprile, Festa della Liberazione. Tutti siamo stati liberati dall'occupazione nazista vorrei farvi notare. Tra l'altro non so quanti di noi ora sarebbero qui a festeggiare, anche nel 2010, il 25 aprile se qualcuno non ci avesse liberato dall'invasione tedesca. Non sto parlando di dittatura o democrazia, ma di vita o di morte. Le SS ammazzavano la gente per intenderci, punto e basta.

Questa mattina mi son svegliato
o bella ciao bella ciao bella ciao ciao ciao
Tutti alla mattina ci svegliamo, non solo i comunisti...
L'espressione bella, si sente ovunque di questi tempi, soprattutto tra i giovani. La parola ciao è universale, vale per tutto il mondo e poi, quanti di voi, nel tentativo di approcciare una tipa non hanno mai detto "ciao bella", viceversa per le donne che se lo sono sentito dire

Questa mattina mi son svegliato
e ho trovato l'invasor
Ed anche qui, l'invasore era per tutti, i tedeschi non hanno invaso solamente l'Italia di sinistra.

O partigiano portami via
o bella ciao bella ciao bella ciao ciao ciao
Qui chi canta chiede aiuto al partigiano perchè probabilmente la canzone è nata nel nord Italia e lì (ossia qui, per quanto mi riguarda) era sinceramente più facile trovare un partigiano, rispetto ad un americano ad esempio. E' storia questa, non sono frottole.

O partigiano portami via
che mi sento di morir
Quando sei invaso se non sei uno di loro, cioè tedesco e nazista, ti vien molto facile pensare che stai rischiando fortemente di lasciarci le penne.

E se io muoio da partigiano
o bella ciao bella ciao bella ciao ciao ciao
Ok, qui l'autore ha scelto di schierarsi dalla parte dei partigiani, quindi se muore, muore da partigiano. In ogni caso il rischio è che muoia. E lo rischiano tutti

E se io muoio da partigiano
tu mi devi seppellir
Durante la guerra i funerali non funzionavano come ora. Non arrivava la Croce Verde (da noi la croce verde fa le onoranze funebri, pensa un po' in una terra di comunisti una croce "padana") che pensava a vestirti il morto, fare gli annunci ed organizzarti il corteo funebre. Durante la guerra la gente moriva e dove finiva finiva. Chiede quindi al suo compagno partigiano di seppellirlo.

E seppellire lassù in montagna
o bella ciao bella ciao bella ciao ciao ciao
Si sa che la guerra è stata combattuta in montagna soprattutto. Sia per la conformazione geografica del nostro paese sia perchè la montagna è un "tappo" naturale, quindi per forza si deve rallentare e si arriva allo scontro. Quindi la sepoltura assume un valore fortemente simbolico

E seppellire lassù in montagna
sotto l'ombra di un bel fior
A chi non piacciono i fiori? i fiori sono universali. E qui non si parla di un garofano rosso oppure una rosa o chissà quale altro fiore "di parte". Un bel fior, punto e basta.

E le genti che passeranno
o bella ciao bella ciao bella ciao ciao ciao
La gente cammina in montagna, quindi è normale che passi ed incontri un bel fiore

E le genti che passeranno
mi diranno che bel fior
Quando un fiore è bello è bello, non ci sono cazzi.

E questo è il fiore del partigiano
o bella ciao bella ciao bella ciao ciao ciao
L'abbiamo detto prima, lui ha scelto di diventare partigiano; il fiore è il suo, quindi è il fiore del partigiano.

E questo è il fiore del partigiano
morto per la libertà
Questo diavolo di un partigiano è morto per liberare tutta l'Italia. Lo vogliamo celebrare visto che grazie a lui ora siamo tutti liberi? Ho già spiegato prima che potete cambiare l'autore della canzone, ma il significato rimane quello, quindi non rompete i maroni sul fatto eh ma i partigiani qui i partigiani là. Noi oggi festeggiamo la giornata in cui un generico partigiano, che magari non si chiamava neanche tale,  ci ha liberato dall'invasione nazista. Si dice che essere partigiani vuol dire tenere la parte di qualcuno. Ebbene, questo teneva la nostra parte, quella dell'Italia!

Poi ovviamente, siccome io sono comunista, Bella Ciao me l'ascolto cantata dai Modena City Ramblers...


Ancora a tutti voi
BUON 25 APRILE!

giovedì 22 aprile 2010

Ivan Graziani - Isabella sul Treno

Ascoltavo canzoni a caso su Itunes e sono incappato su questa di quel geniaccio abruzzese... Ve la voglio lasciare.

Settantasette vergini ne avessi mai incontrata una in equilibrio come lei.
Capelli color grano e occhi blu stoviglia e un’aria da signora finta come le sue ciglia
e il treno cigolava sui binari dello stato urlando nella notte come un disperato
lei mi disse "Ciao, mi chiamo Isabella cercavo un posto in prima ma non l’ho trovato"
Chissà che storia avrà Isabella?
E dove se ne andrà Isabella?
"Che mestiere fai?" Le ho chiesto "Mi spoglio in un locale
e guardo intorno a me quelle facce da maiale
e il mio impresario dice che sono molto brava sai ho studiato danza a Reggio Emilia?
Ma non è di te che mi vergogno potrei farti anche vedere se non lo faccio è solo per il controllore"
"E l’amore come va?" le ho chiesto "Ho un conte che mi ama
lui viene dalle Marche ed è un po’ particolare e lui mi lega su una sedia e mi cosparge di miele
poi fa una risata che ti lascio immaginare"
Lei lotta per la vita, Isabella.
Isa, Isa, Isa, Isabella.
Parlammo ancora tanto, almeno un paio d’ore poi il treno s’infilò dentro una galleria
e nel buio più totale lei disse "Ho paura" poi passi sopra i passi come di chi fugge via
quando uscimmo fuori non c’era più nessuno mentre fermo sulla porta ridacchiava il controllore
"Scusi" gli domando "ha mica visto dov’è andata?"
"E’ inutile" risponde lui "secondo me se l’è squagliata
qui la conosciamo tutti, è solo un po’ matta
anzi, guardi bene se ha ancora in tasca il portafoglio"
Lei lotta per la vita, Isabella Isa, Isa, Isa, Isabella

martedì 6 aprile 2010

Ormai è tempo di 8 x 1000

Senza troppe parole ed eccessivi commenti; un video. Non serve altro.