domenica 8 maggio 2011

Signor Presidente...

Qualche giorno fa ascoltavo il giornale radio su Radio Due ed uno dei servizi parlava dell'intervento di Berlusconi, in un comizio per la Moratti. In questa oratoria ha definito la magistratura "un cancro da estirpare". La sua voce era gracchiante in preda ad un irruento sfogo di odio. Scuotendo la testa ho continuato l'ascolto per giungere alla fine a casa mia.

Una volta arrivato, leggo un po' di notizie nella rete ed il Fatto Quotidiano mi fa notare che quando B. ha iniziato la sua solita battaglia contro la magistratura, il palasport si è andato svuotando: della seria che sta iniziando un po' a rompere i maroni con sta cosa. Non fa altro che parlare di PM e magistratura comunista. Sembra come quei ragazzini di 16-18 anni che parlano solo del triangolino che ci esalta (cosa che spesso fa pure lui, tra l'altro).

Mentre leggevo, iTunes che è lontano da essere uno stupido, mi ha fatto ascoltare la canzone "Signor Presidente" di Talco. Una frase mi è balzata all'orecchio ricordandomi lo sfogo del premier a milano...

[...]
Marcia ancora il vecchio padrone
Cieco d'odio per le città
Striscia infame sulla memoria
Dell'eroe morto per l'ideal
[...]

Proprio queste parole mi hanno fatto pensare a Berlusconi, urlante e magari con un filo di bava che gli esce da un angolo della bocca.

Mi ha fatto un po' paura.

Ora, per voi, la canzone di Talco e di seguito il suo testo. Buon ascolto, come sempre!


Signor Presidente
Ho pianto notti morte d'illusione
Sorde inermi ed effimere grida
Negli anni armati della repressione
Ma un aprile cadeva imminente
Sulla fiamma dell'orda meschina
Non dimentichi Presidente
La terra libera su cui cammina

Ho visto signor Presidente
La sua memoria è volata via
Risucchiando il soffio della storia
Sulle ali nere della nostalgia
Il passato è un vento di terrore
Tra l'oblio e la viltà si avvicina
Tra vecchi sogni di razza e nazione
Sopra il vuoto in cui lei ora cammina

Tuonava la belva squadrista
Foraggiata dal suo dittatore
Contro il fuoco della resistenza
Dai rigurgiti dell'invasore
Vil pregava la bianca vergogna
Contro il fiore della libertà
Gli occhi chiusi di nera menzogna
Nel silenzio la sua immunità

Marcia ancora il vecchio padrone
Cieco d'odio per le città
Striscia infame sulla memoria
Dell'eroe morto per l'ideal

Il nemico è alle porte
Freddo il cuore alla vista
Ma il passato è la morte
Di un futuro senza verità

Odo ancor Presidente
Quel tuo grido fascista
Il vento fischia più forte
Scarpe rotte e pur bisogna ardir
A conquistare l'orizzonte rosso del nostro avvenir!

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